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Turismo e legalità: a Potenza siglato un patto con oltre 20 sindaci per blindare il territorio dalle mafie 

Si consolida la strategia operativa messa in campo dalla Prefettura di Potenza per “blindare” il tessuto economico locale dal rischio di infiltrazioni criminali.
Firmatari dell’Accordo, il Prefetto di Potenza Michele Campanaro, il Sindaco della Città di Potenza Vincenzo Telesca, oltre ai Sindaci di altri 20 Comuni della provincia.
Presenti, inoltre, il Questore di Potenza, i Comandanti provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza ed il Capo Sezione della D.I.A. di Potenza.
Un target ambizioso che il Protocollo prevede di raggiungere attraverso la declinazione operativa di un articolato sistema di controlli basato su determinati indicatori di rischio, su precedenti attività investigative ma anche su selezioni casuali e scadenze prestabilite, a garanzia di un’azione tempestiva ed efficace.
Tra gli elementi maggiormente qualificanti dell’iniziativa pattizia, poi, l’istituzione di un Osservatorio provinciale che, in parallelo alle adesioni al Protocollo, vedrà la partecipazione di soggetti pubblici e privati (Uffici giudiziari, Camera di Commercio, Agenzia delle Entrate, Istat, sistema bancario e postale, Università, Notai, Commercialisti, Associazioni di categoria, organizzazioni sindacali più rappresentative ecc.), il cui know how contribuirà ad affinare ulteriormente la capacità di lettura e mappatura dei fenomeni infiltranti sul territorio.
L’Osservatorio provinciale, che verrà insediato nelle prossime settimane, avrà, quindi, il compito di:

  • raccogliere dati, monitorare tendenze, fornire indicazioni strategiche per la comprensione e la gestione dei fenomeni rilevati;
  • analizzare i dati raccolti attraverso strumenti statistici, algoritmi e modelli predittivi, per rilevare cause, correlazioni ed impatti legati al fenomeno osservato;
  • elaborare report periodici in grado di evidenziare indicatori di rischio di infiltrazione criminale del settore che possano orientare l’azione di prevenzione antimafia;
  • promuovere iniziative di formazione ed aggiornamento professionale, workshop ed incontri di sensibilizzazione sul fenomeno.

Sempre nell’ottica di implementare il livello di efficacia dell’azione di prevenzione amministrativa, il Documento pattizio impegna i Comuni sottoscrittori a richiedere la certificazione antimafia per le attività soggette ad autorizzate ed avviate tramite SCIA, selezionate, appunto, sulla base degli indicatori individuati dall’Osservatorio provinciale, con un focus specifico su nuove aperture, subingressi e variazioni societarie.

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